Questo
tavolino è arrivato in laboratorio piuttosto malconcio. In esso erano
presenti varie tipologie di danno, dovute per la maggior parte alla
conservazione in ambiente umido. Inoltre una diffusa infestazione di
tarli stava compromettendo la solidità del legno.
Il
danno più diffuso era lo svergolamento delle cornici e lo stacco
dell'impiallacciatura in radica, dovuto all'umidità, che aveva anche
allentato la colla delle
gambe causandone il distacco. Uno
strato di sporco copriva il legno e rendeva opaca la verniciatura
originaria ormai compromessa dalla presenza di muffa.
Sul
piano di servizio, lo strato in sottile radica di noce era
quasi completamente sollevato e molte parti erano andate perdute,
rendendo irrecuperabile il rivestimento originario. Si è quindi deciso
di sacrificarlo utilizzandone parti per la reintegrazioni delle fasce
laterali.
La
prima operazione è stata quella di consolidamento dell'impiallacciatura
esistente e stacco e recupero di quanto possibile dal piano. Sono state
reincollate le gambe e le cornici. Successivamente si è provveduto alla
pulitura del legno tramite lavaggio a spugna con prodotti sgrassanti ed
asciugatura al sole al fine di debellare muffe e macchie di umido. Al
termine di queste operazioni si è eseguita la disinfestazione del legno
dai tarli, tramite stesura a pennello ed iniezione nei fori di prodotto
antitarlo. Operazione ripetuta a distanza di tre settimane, durante le
quali il mobile è rimasto chiuso in teli in polietilene.
In
seguito sono state reintegrate le cornici mancanti e raddrizzate e
reincollate quelle svergolate del piano, reintegrata l'impiallacciatura
laterale. Su tutto il pezzo è stata stesa una mano di olio di lino
tiepido diluito a solvente a cui ha fatto seguito la stuccatura dei fori
dei tarli con pasta di legno.
Per
il piano superiore, avendo perduto il rivestimento originario, si è
concordata, su richiesta del cliente, la creazione di una scacchiera.
Per la sua realizzazione sono state utilizzate essenze di acero e noce,
con filettatura in acero a bianco/nero e quadretti in bois de rose.
La
misura dei quadri della scacchiera è stata proporzionata alla
dimensione del piano, valutandone la comodità di utilizzo con i pezzi da
gioco attualmente in commercio. Ciò ha permesso la creazione di due
fasce laterali per i pezzi mangiati. Il disegno semplice richiama quello
di alcuni tavolini da gioco dello stesso periodo.
Terminato
l'incollaggio delle tessere, tutto il mobile è stato levigato e
preparato per la lucidatura a gommalacca, eseguita a tampone, previa
tintura delle parti nuove per accompagnarle alla nuance delle parti
originali.